Cthulhu Gaeta 2020

Votes taken by Zoe Rush

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    Zoe varcò l'apertura e alle parole di Reyna si fermò: "Siamo di nuovo qui! Tutto questo girare e scappare inutilmente, senza sapere dove andare e perché, sto incominciando a diffidare della realtà e di quello che mi sta attorno... ho come il presentimento che siamo già cavie da laboratorio e che per quanto crediamo di cambiare le cose, saranno le case a cambiare noi, sempre se la follia non ci raggiunga prima!"

    "Tu come stai? Prima, per un momento ti ho visto perso!"
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    Nonostante il dolore alla caviglia, Zoe riuscì a raggiungere l'ingresso dove si ricordava esserci un pozzo...
    Il dottore aveva urlato loro di entrare nei sotterranei, l'acchiappa mostri echeggiava il contrario... a dire il vero, alla ragazza di buttarsi sotto quelle macerie per tornare dentro quell'inferno a cercare chissà che cosa, proprio non gli interessava, ma certo che anche restare lì fuori con quella cosa putrescente, la metteva seriamente in difficoltà, anche perché non aveva la benché minima idea di come sovrastarla senza armi adeguate.

    Anche Reyna ed il dottore si stavano avvicinando all'ingresso, la situazione era drastica e quel Cthulhu Buster da solo non c'è l'avrebbe fatta.
    D'improvviso dalla cancellata principale si vide giungere un'altro acchiappamostri, era fresco e stirato come se fosse stato a fare parole crociate fino a 5 minuti prima! Sarà anche alle prime armi, ma il suo arrivo rallegrò un po' tutti.

    Zoe appena giunto Reyna allungando il braccio gli disse: "Bisognerà trovare una via, tu che sei più esperto in strutture magari puoi capire se qualche strada è ancora percorribile, lasciami il fucile che intanto cerco di dare una mano!"
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    La tensione era scesa sotto i livelli di tolleranza, l'approccio era finalmente cambiato e si stava studiando un piano per rientrare nei laboratori, o in quel che ne restava...

    Purtroppo quella situazione di tregua durò meno di un battito di ciglia, improvvisamente un'altra scossa li investì, tutto tremò furiosamente ed una coltre di fumo e detriti riempí tutto lo spazio intorno, la visuale si ridusse drasticamente e l'aria impregnata di macerie e polvere li sommerse come uno tsunami...
    Zoe si portò le mani alla faccia cercando di proteggersi gli occhi, ma una massiccia dose di polvere gli entrò nei polmoni seccandole le vie respiratorie... una sensazione di confusione iniziò a divampare e mentre l'aria tornava ad essere respirabile, la ragazza cercò di riacquistare lucidità...

    L'esplosione fu immensa e rapida, la coltre li sommerse completamente e quando si diradò, rivelò il suo segreto... una figura indeforme riempí la scena davanti a loro, un insieme di materie immonde decomposte, coronate da occhi pulsanti e fauci affamate di carne, la paura Iniziò a fluire nei loro corpi, e Zoe si sentì come se fosse stata trasformata in una statua di sale, il terrore si era impadronito del suo cervello e nessun segnale arrivava ai muscoli del suo corpo... era praticamente paralizzata!
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    Lo sconosciuto parlò a Reyna senza mai abbassare lo sguardo, il tono della sua voce era costante e fluido, si percepiva sincerità e rassegnazione, forse quella rassegnazione di un uomo stanco di lottare contro i suoi simili, più prontato sull'unione delle forze per combattere qualcosa di più grande, di non umano...
    Zoe caló l'arma in segno di fiducia, anche se le veniva difficile, volle tentare dandogli questa possibilità, un gesto per mettere entrambi alla prova, un modo per valutare, la sincerità del Cthulhu Buster e la sua attitudine a diffidare di uno sconosciuto.

    Ora l'attenzione era totalmente su Reyna, la paura di non ritrovare la sua famiglia lo stava divorando, la disperazione sfociava nella rabbia, e probabilmente con questo suo gesto, le cose sarebbero potute anche peggiorare...

    "Sono stanca di lottare contro tutto e contro tutti... questi bastardi ci stanno privando anche della nostra umanità... non proviamo più compassione ne pietà per nessuno, pensiamo solo alle nostre vite egoisticamente, non chiediamo più se si ha bisogno di aiuto, piuttosto togliamo per appagare noi stessi... che differenza c'è tra noi e loro... chi può dire che noi siamo giusti e le loro creazioni sbagliate, non siamo forse anche noi dei mostri?! Non basta saper piangere per essere umani... se veramente vogliamo cambiare questo mondo, prima dobbiamo cambiare il nostro approccio con esso..."

    Zoe fece una pausa e poi diretta a Reyna aggiunse: "Quest'uomo è innocuo e magari potrebbe esserci d'aiuto con un appressamento diverso... ora calmati per favore!"
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    Mentre l'uomo le parlava, Zoe notò applicata al camice una targhetta: "Dott. Thevenot"
    Molte volte la sua diffidenza l'aveva portata a conclusioni sbagliate, anche se in moltissime altre però, le aveva salvato la pelle!
    Ma qualcosa in lui la tranquillizzava, forse il suo pensare a voce alta, il suo modo di fare deciso e allo stesso tempo folle di chi non sa cosa sta facendo, ignaro dei pericoli e delle conseguenze, la ragazza fu colpita dalla nudità dei suoi atteggiamenti...
    "Un uomo così è pericoloso soltanto per se stesso!"

    "Fossi in te non me ne andrei così tanto tranquillo in giro, se non te ne sei accorto ci sono cadaveri ovunque e nell'aria, di sti tempi, non si respira ne compassione, ne amorevolezza… e poi qui fuori non sanno chi sei... Dottor Thevenot!"

    Zoe fece una pausa per notare la reazione dell'uomo nel sentirsi riconosciuto, un test psicologico per capire se veramente quel nome gli appartenesse...
    Valutata la reazione, la ragazza riprese a parlare: "Ho appena perso i miei compagni in quell'inferno, e l'idea di tornarci non mi alletta per niente, ma se questo può servire a capire cosa sta succedendo, allora farò uno sforzo... sarà meglio che tiri giù le braccia e cerchi di dare meno nell'occhio, potremmo non trovare dei Cthulhu Buster alla guida di quel veicolo, un consiglio... se durante il tragitto trovi qualcuno che ti dona un paio di pantaloni e delle scarpe, non fare complimenti!"

    Edited by Zoe Rush - 23/1/2017, 23:50
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    Finalmente varcò il cancello della vecchia vetreria, il sentirsi fuori da quell'inferno, le sembrò come respirare aria nuova, continuò a correre fino a giungere al bar della stazione...
    Si fermò un' istante a riprendere fiato, guardandosi attorno vide solo distruzione e desolazione...

    Era ancora notte, si ma quale notte! Di quale giorno! Di quale vita! Una vita combattuta, tenuta stretta e difesa con forza, come se fosse la cosa più importante, più bella... ma perché tanto attaccamento a quella vita che non dava gioie, ne piaceri, ma portava con se solo sofferenze e perdite....

    "AAAHHHHHRRRRGGGGG!!!!!"

    Un urlo rauco carico di rabbia squarcio quella notte nera, e subito dopo la ragazza scoppio in un pianto singhiozzante...
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    Il tentativo di oltrepassare il mostro fu un vero fallimento, per fortuna nonostante l'impatto, Zoe stava bene... nessuno di loro era riuscito a scalfirlo, neanche un graffio! Quella stanza si stava trasformando in una vera e propria trappola per topi, e loro erano le cavie. Sembrava come se ogni loro tentativo di attacco o di fuga fosse neutralizzato da chissà quale forza oscura... alla ragazza tornò subito in mente la sua prima impressione appena varcata la soglia, tutto le sembrava sistemato a dovere, come lo scenario di una commedia: "questa situazione non mi piace per niente! se non posso fare affidamento sulle mie potenzialità è come giocare una partita persa in partenza... non resterò in questo posto maledetto un secondo di più!"
    Zoe con tutta la forza che le era ancora in possesso, fece uno scatto verso l'apertura dalla quale erano entrati, pronta a balzare fuori "Usciamo subito da qui! O per noi sarà la fine!"
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    La prima scarica di colpi non centró il bersaglio, quella cosa si muoveva rapidamente nonostante la sua maestosità , le alternative di sopravvivenza si andavano sempre più a ridurre, e quel momento di panico e stress, non aiutava per niente nel trovare delle soluzioni!!

    Zoe cercó di capire se almeno Reyna avesse un'idea... ma gli lesse negli occhi la stessa disperazione!
    La consapevolezza di non avere più scelta fece scattare nella testa della ragazza una sorte di ribellione verso il fato, "il destino esiste solo perché le persone non si ci oppongono!"

    La centaura si alzó in piedi, posizionò il fucile dietro le spalle accorciandone la tracolla ed inizió a correre, il più veloce che poté, verso il mostro... quando fu a meno di mezzo metro da lui, si tuffò a pesce per passargli sotto le gambe, sfruttando anche la sua rincorsa poteva farcela!
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    Reyna fu il primo a varcare la soglia, poi Decimo, poi il pirata... ed ora stava a lei. Prima di entrare si voltò in direzione del soldato, era un po' malandato ma se la cavava bene, non ci avrebbe messo molto ad entrare anche lui.
    Appena superata la porta semi divelta, Zoe si trovò dinnanzi uno scenario che la sconcertò, c'erano diversi oggetti nella stanza, ma dalla loro disposizione, le davano come l'impressione, che fossero stati posti con l'intento di ingannarne i visitatori, come quando si imita un furto con scasso per prendere i soldi dall'assicurazione! Quella sedia, così perfettamente al centro della stanza, in linea con le due porte laterali e frontale al loro ingresso, perché?!
    Il quadro sul pavimento, era perfettamente intatto, il vetro non si era frantumato per l'urto (più probabile che fosse stato appoggiato non che fosse caduto) e poi diritto, perfettamente in linea al muro, cadendo da quell'altezza sarebbe stato più probabile che finisse a faccia a terra... La sensazione che tutto era stato studiato nei minimi dettagli gli tamburellava nel cervello, e l'idea che li stessero osservando prendeva sempre più consistenza nella consapevolezza di Zoe, doveva parlarne a Reyna, magari anche lui aveva avuto la stessa intuizione, o magari no e glielo avrebbe fatto notare o peggio... si sarebbe resa conto che era solo nella sua mente, come una paranoia costante!
    Mentre gli altri perlustravano la stanza, Zoe si portò il fucile in posizione e cercando di abituare gli occhi il più possibile a quella penombra si mise come una sentinella, pronta a sparare od ogni ospite inatteso.
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    Il tempo scorreva incessante e l'ultimo sole era ormai calato da chissà quanto tempo, la notte infinita, tetra e nera, era diventata la protagonista di tutti i momenti, forse erano già morti, ma non se ne erano ancora accorti o magari era tutto un'illusione, ed anche loro erano cavie da laboratorio sotto esperimento.
    "Devo crederci, devo avere speranza, non devo arrendermi, e poi se veramente fossi all'inferno o in un labirinto per criceti, non è qui che vorrei essere!! Quindi Zoe, datti forza ed esci!!"

    La ragazza sosteneva John che avanzava zoppicando, la ferita era profonda ma l'emorragia si era fermata. Mentre avanzavano verso il gruppo, Zoe incrociò lo sguardo di Reyna e gli rispose in senso di assenso.

    "John! Riesci a tenerti in piedi ed ad usare la pistola?"
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    Un urlo sofferente e disperato irruppe in quel corridoio, Zoe si bloccò all'istante impietrita da un brivido di paura, la stanchezza si stava facendo largo nel suo corpo e fu cacciata all'istante da quella scossa di adrenalina...
    La direzione era quella opposta ai suoi compagni, probabilmente un'altra vittima sottoposta a quegli esperimenti atroci.
    Raggiunta la fine del corridoio e svoltando a destra, la ragazza si accorse che non c'era più nessuno apparte John sul pavimento davanti a lei: "cos'è successo? dove sono finiti gli altri?
    Zoe allungò uno straccio al soldato "mi spiace ma non ho trovato alcool, stringi questo tra i denti, farà un po' male ma ti rimetterai presto"
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    "Si sono Zoe! sono felice di sapere che Akira è vivo e che la sua resistenza esiste ancora... Solo che non possiamo lasciare questo laboratorio ora, siamo riusciti ad entrare oggi è se non andiamo avanti, la prossima volta potremmo trovare sistemi di sicurezza più efficaci... Akira capirà!"
    "Ovviamente non decido per tutti, ma credo che anche loro la pensino come me."
    La ragazza guardò i suoi compagni feriti, era chiaro, nei loro occhi, che non sarebbero tornati indietro, e che non sarebbero state quelle ferite a fermarli dallo scoprire cosa e chi ci fosse lì dentro. "ora che ricordo, nella stanza all'ingresso mi sembra di aver visto quello che ci serve! Non ci sarà il whiskey, ma ce la caveremo lo stesso" Zoe si allontanò dai compagni e svoltò nel corridoio adiacente, entrando nel magazzino.

    Edited by Zoe Rush - 18/2/2016, 20:11
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    Zoe si guardò intorno, avevano vinto il round ma la partita non era ancora finita... I suoi compagni non erano messi per niente bene e necessitavano di un minimo di cure. "chi ha qualche kit medico, basterebbero del whiskey, ago e filo, sono brava con il punto croce" disse smorzando un sorriso... Poi i passi, la ragazza si voltò di scatto e puntò la pistola davanti a lei, riconobbe il tipo con lo strano mezzo "grazie per l'aiuto lì fuori... Puoi darmi una mano con loro?"
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    La testa di quella povera creatura esplose sotto i ripetuti colpi di pistola, Zoe appena vide il corpo inerme accasciarsi sul pavimento, fece uno scatto alla sua sinistra e si diresse contro il secondo metamorfo... Il generalissimo era esausto e John rischiava di ferirlo per aiutarlo, l'unica era riprovare il raggio fotonico. Mentre il nucleo del suo fucile caricava, si mise in posizione e puntò l'aberrazione "Hai mangiato... Hai giocato... Ora è tempo di dormire..." Il dito affondò il grilletto...
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    Piombo su piombo!! La nuvola metallica avvolse l'aracnide come una coperta. La sua resistenza all'attacco, creò scompenso e timore nel cuore di Zoe, che alla vista di John e di Reyna, feriti, sul pavimento, provocò una sensazione di sconfitta....
    Le armi non sembravano avere molta efficacia su quell'esperimento di laboratorio, la ragazza ripose la pistola nella fibbia dei pantaloni e liberando dalla tracolla il fucile fotonico, mise in carica il nucleo, quando il suono diventò sottile e continuato, lo puntò verso la metamorfosi: "non si può uccidere qualcosa che è già morto!!!" Ma paralizzargli gli arti, sarà come guinzagliare un cane e lasciarlo ringhiare senza poter assalire i passanti..
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