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Custode di Gaeta
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Luogo desolato e abbandonato da circa mezzosecolo, la Vecchia Vetreria è un enorme mostro morto nel cuore di Gaeta; dopo il risveglio di Cthulhu da parte dell'elite deviata del Nuovo Ordine Mondiale, questo luogo è diventato un covo per ogni tipo di aberrazione e un luogo perfetto per rituali arcani, evocazioni demoniache... e per esperimenti disumani; pare infatti essere diventato una sorta di enorme e macabro laboratorio per gli scienziati del NWO...
Edited by Bz Akira Santjago - 1/9/2017, 14:42
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Il faro del harley devidson fxrs squarciava il buio delle strade di serapo come un coltello nel burro, facendosi largo in quelle strade oscure e desolate fino ad arrivare nei pressi della vecchia vetreria; il centauro mise a folle e spense la moto che per inerzia si avvicinò silenziosa nei pressi del cancello d'ingresso, proprio di fronte alla vecchia stazione dei treni, la Littorina, cosi veniva chiamata molti, ma molti anni prima e veniva utilizzata principalmente per il trasporto merci tra Geata e Formia; Reyna si guardò in torno, il silenzio e l'oscurità della notte erano spettrali, come la sagoma nera della vetreria che si staglia oscura nel cielo notturno, non c'era nessuno in giro, almeno cosi sembrava e neanche Zoe era ancora arrivata; Lo scout non perse tempo e incominciò a prepararsi; oltre all'equipaggiamento che aveva addosso, prese il coltello a serramanico, la corda e gli arnesi da scasso, poi nascose il cavallo d'acciaio dietro un angolo buio in attesa della ragazza dai capelli blu, ma la sua mente incomincio lentamente a perdersi nei suoi ricordi recenti e a quello che era successo alla base della resistenza, a quella speranza ormai dissipata di ritrovare la sua famiglia; Reyna si guardò nuovamente in torno, non c'era nessuno, poi estrasse una fiaschetta in acciaio dalla tasca interna della sua giacca, l'aveva trovata durante lo scatto d'ira a casa di Akira, era la sua vecchia fiaschetta, la portò alla bocca e fece un sorso, il liquido scivolò nel suo corpo come una lingua di fuoco, scaldandogli corpo e mente, poi con gli occhi lucidi guardò nuovamente il maestoso fantasma della vetreria e ripose la fiaschetta al suo posto
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Reyna era in attesa della ragazza dai capelli blu, guardava il fantasma della vetreria quasi ipnotizzato e perso in ricordi tristi e angosciosi... si rese subito conto che avrebbe fatto meglio a stare sintonizzato sul qui e ora considerati gli innumerevoli pericoli della situazione di quella notte; l'alcol lo aiutò a centrarsi sul momento presente, a fuggire dal suo "se stesso" lontano nel passato e a riprendersi la realtà; Come diceva Albert Hoffman, il ruolo delle droghe dovrebbe essere proprio questo, aprire metaforicamente una porta, farti capire che cosa è la realtà sensuale originaria dell'uomo dell'Eden, attraverso l'annullamento del pensiero ciarlante e dell'inutile tempo psicologico; poi ovviamente si dovrebbe abbandonare la droga, per evitare i suoi logoranti effetti collaterali, i danni fisici e la dipendenza psicologica e fisica che umilia l'essere umano rendendolo schiavo e senza forza di volontà, e iniziare un proprio percorso individuale e spirituale fino a arrivare a quella che i buddhisti zen chiamavano illuminazione; vivere con intensità il momento presente e mandare a fare in culo il passato e le sue nostalgie e il futuro e le sue ansie; ritornò in sè e aguzzò la vista... notò delle strane luci accese all'interno del colosso abbandonato e sentì uno inquietante ronzio...
Edited by bzakirasantjago - 21/9/2013, 09:54
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L'apegheddon viaggiava silenziosa, percorse Lungomare Caboto, salì per il Corso e una volta raggiunta "la Vecchia Stazione" si fermò, Zoe scese dal mezzo e intravide Reyna fermo davanti al cancello d'ingresso della vetreria, uno strano ronzio riempiva il silenzio di quella notte e delle luci si intravedevano all'interno del maestoso corpo edile...
La ragazza si avvicinò al compagno: "dicono che in questo posto gli scienziati del NWO fanno i loro esperimenti anche genetici e molecolari, credo che potremmo incontrare di tutto, mi auguro solo che le nostre armi siano utili!"
Zoe si controllò le tasche e appena fù sicura di avere tutto con sè disse:"non perdiamo altro tempo, già questa maledetta notte non sembra finire mai.. Quando vuoi io sono pronta!"
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"me lo auguro anche io ragazza, ma è tutto quello che abbiamo e dobbiamo farcela con le nostre forze", Reyna in cuor suo era molto preoccupato, sapeva che con il loro scarso equipaggiamento sarebbe stata dura, ma dovevano cercare di rimanere nell'ombra e muoversi furtivamente, uno scontro frontale per l'oro sarebbe stato letale; lo scout controllò allora nuovamente il suo inventario, revolver, fucile a pompa a tracolla, insieme alla corda, le due granate legate alla cintura, il coltello a serramanico nella tasca del jeans con gli arnesi da scasso, la fotocamera compatta e in fine alcune munizioni, "ok... Pronto!" , rivolgendosi nuovamente a Zoe, mentre si aggiustava ancora una volta il fucile a pompa e la corda che aveva a tracolla aiutandosi con la mano e un movimento circolare della spalla destra, poi si voltò verso la vecchia e spettrale vetreria e si incamminò spedito verso il cancello d'ingresso
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Arrivati al cancello lo trovarono aperto, in realtà soltanto un lato era ancora sollevato e retto dai cardini, l'altra parte era stata divelta con una furia così forte da essersi portata dietro il telaio dello stesso cancello più gran parte del muro a cui era arpionato.. I due avventurieri oltrepassarono la soglia e si trovarono in un ampio spazio a cielo aperto, il cemento sotto i loro piedi sembrava essere intatto salvo qualche buca, tutt'intorno si intravedevano arbusti e frattaglie, alcuni talmente alti e snodosi da conferire uno sfondo di scena ancora più tetro e sinistro..
Zoe tirò fuori dall'interno del suo stivale la torcia, la avvolse in un pezzo di stoffa scuro e l'accese, la luce che ne fuoriuscì era molto fioca ma sufficiente per intravedere la strada dinnanzi a lei ed abbastanza discreta per non dare troppo nell'occhio..
Si guardò le spalle e si assicurò che Reyna la stesse seguendo e con passo furtivo si addentrò nel piazzale cementato fino a giungere sotto i capannoni metallici ormai per lo più ruderi di ferro..
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[Quest - Metamorfosi - Vecchia Vetreria]
i due compagni d'avventura vennero subito colpiti dall'enorme fabbricato al centro del piazzale in cemento, dalle cui finestre provenivano le luci avvistate in precedenza dall'esterno.. era stato ampliato e parzialmente ristrutturato rispetto a ciò che era in origine; l'architettura delle parti più nuove era palesemente dissonante dal resto; Zoe spense subito la torcia appena si accorse della presenza di due gendarmi a guardia di quello che presumibilmente era l'ingresso, un portone blindato in acciaio a due ante, si trovava a circa 40 metri dalla zona d'ombra dell'ingresso in cui si trovano loro; la zona del portone era illuminata da alcune lampade elettriche; Reyna sentì aumentare d'intensità il ronzio... non prometteva niente di buono...
Ordine :
Reyna
Zoe
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Lo scout della resistenza si arrestò di scatto alla vista dei due gendarmi, restando il più immobile possibile e nascosto nella zona d'ombra in cui si trovava; la luce delle lampade non consentiva sicuramente ai gendarmi una buona visuale periferica dell'area e questo rassicurava ulteriormente Reyna, "maledizione! Questa proprio non ci voleva" , Reyna si rivolse con un filo di voce a Zoe che si trovava affianco a lui, "bhe... Ora abbiamo comunque la certezza che la vecchia vetreria è una base dell'organizzazione ancora attiva" ; il centauro si guardò in torno, passare dalla porta principale sarebbe stato un azzardo, sia per via dei gendarmi, sia per il portone blindato; è anche vero che probabilmente i gendarmi avrebbero potuto avere le chiavi, ma come eliminarli? sicurmante in modo furtivo, questo era certo, non voleva assolutamente ritrovarsi circondato da un centinaio di guardie incazzate; ma come avrebbe potuto fare? i gendarmi si trovavano sotto una fonte luminosa e anche se voleva eliminarli dalla distanza uno sparo si sarebbe sentito nel silenzio spettrale di quella notte; ma c'era comunque quello strano ronzio, un rumore troppo basso però per comprire quello di uno sparo, fastidioso quello si, ma troppo basso per il suo piano; Reyna continuava a riflettere nascosto nell'ombra mentre i due gendarmi erano immobili davanti al portone d'ingresso; Reyna osservò nuovamente le finestre illuminate, "che questo ronzio provenga da un generatore? , pensò; sarebbe stato il motivo più plausibile, visto l'elevato bisogno di energia elettrica per illuminare la vecchia vetreria e far funzionare eventuali macchinari legati ad esperimenti o cose del genere, ma era comunque una supposizione; Reyna tornò a concentrarsi sul presente, osservò prima la corda che aveva sulla spalla destra e poi tornò a studiare la facciata del grande fabbricato, "che ne pensi se proviamo ad entrare dall'alto?" disse a Zoe
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credo che non abbiamo altra scelta!! Reyna aveva ragione, l'ingresso era troppo sorvegliato e anche se avessero eliminato i gendarmi di guardia non sarebbe stato facile aprire quella porta, tra l'altro sarà anche video sorvegliata..
ok.. Hai già un'idea di come fare?
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[Quest - Metamorfosi - Vecchia Vetreria]
Reyna aguzzò la vista e riuscì a capire cosa era che generava quel ronzio; ne aveva già sentito parlare e sapeva che a livello militare era ampiamente utilizzato e di ogni grandezza e tipologia; si venne a sapere a distanza di anni che questa tecnologia venne utilizzata per la prima volta nell'operazione di inside job fatta l'11 settembre dal governo occulto del Nuovo Ordine Mondiale durante gli attentati al Pentagono e al WTC; quello che si stava avvicinando probabilmente a purlustrare la zona di ingresso con camera a infrarossi era presumibilmente uno dei piu piccoli, un drone sentinella, programmato, autonomo, collegato a un sistema di sicurezza e sicuramente armato con qualche cannoncino laser; a circa 50 metri Reyna capì che si stava avvicinando qualcosa del genere :
Ordine :
Reyna
Zoe
Edited by bzakirasantjago - 25/9/2013, 15:46
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Reyna rimase qualche secondo a fissare il drone in avvicinamento, il quadricottero sembrava viaggiare ad una velocità di circa dieci chilometri orari e fluttuava nell'aria ad un'altezza di circa un metro; era la modalità standard di ricognizione, così gli aveva detto Akira durante il loro primo incontro diversi anni prima; Reyna ricordava bene quel giorno, fu il giorno in cui arrivò per la prima volta alla base della resistenza al vico 11; alcuni membri l'avevano salvato da un gruppo di gendarmi del NWO e poi l'avevano portato con loro nel covo per delle cure, ma soprattutto perchè Reyna aveva insistito tanto nel voler conoscere l'uomo che portava il nome di Akira; lo scout una volta giunto alla base della resistenza ricordò che Akira appunto era intento a lavorare su uno di questi droni, probabilmente rubato all'organizzazione del NWO; quello che aveva davanti Reyna ora, però, era un pò più grande di quello che aveva visto anni prima; "dobbiamo andare via alla svelta da qui Zoe, altrimenti quel drone ci vedrà, ha una camera ad infrarosso installata sulla parte anteriore" ; Reyna cercò di muoversi il più silenziosamente possibile restando vicino al muro perimetrale, dovevano allontanarsi da quella zona pericolosa ed in vista e raggiungere i piedi del fabbricato che si estendeva davanti a loro, "proviamo ad arrivare hai piedi del fabbricato alla sinistra dei gendarmi, dovrebbero esserci degli appigli sulla vecchia muratura, travi, ferri di vecchie armature" ; lo scout si chinò leggermente mentre si muoveva afferrando un pezzo di mattone in tufo, un vecchio materiale che veniva usato più di mezzo secolo prima per le costruzioni edilizie, non era eccessivamente pesante, ma ottimo da legare ad un capo della sua corda e essere usato come peso per il lancio
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Zoe avvertì seria preoccupazione nella voce di Reyna, lei conosceva bene questi droni, anni prima se ne stava dedicando insieme ad un gruppo di ackeristi ribelli, erano riusciti a crackare alcuni file top secret di una federazione fantasma in stretto contatto con i capi statali ed erano venuti a conoscenza di questi robot e dei loro progetti, purtroppo ebbero poco tempo per studiarli perché presto furono scovati e il loro covo assediato, lei riuscì a fuggire ma purtroppo per gli altri non ci fu nulla da fare..
Un velo di malinconia calò sul volto della ragazza: "mi manchi tanto, non lascerò che tu sia morto invano, porterò a termine quello che avevamo iniziato, capirò chi c'è dietro a tutto questo e ti vendicherò!! Poi rivolgendosi a Reyna:"so con che cosa abbiamo a che fare, probabilmente sarà anche più evoluto dell'ultimo che ho incontrato, dobbiamo muoverci alla svelta è questione di poco prima che ci scopra, non può sentirci, ma soltanto avvistare se siamo nel suo raggio d'azione quindi io consiglierei di correre..."
Edited by Zoe Rush - 27/9/2013, 02:01
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[Quest - Metamorfosi - Vecchia Vetreria]
Zoe e Reyna erano pronti a scattare verso la zona d'ombra perimetrale per evitare il drone in avvicinamento e i gendarmi all'ingresso del immenso fabbricato industriale quando sentirono una voce a pochi metri da loro provenire dall'oscurità alla loro destra
"Ehi voi! da questa parte!"
Ordine :
Reyna
Zoe
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Il centauro nell'udire quella voce si voltò di scatto e con un gesto repentino portò la mano dietro la schiena, inpugnò e sfilò la 357 magnum dalla cintura dei pantaloni puntandola in direzione della voce; la canna con rigatura elicoidale puntava minacciosa nell'oscurità, pronta a fare fuoco, seguita successivamente dallo sguardo allertato ed interrogativo di Reyna; lo scout sforzò la vista per cercare di capire chi, o che cosa si nascondeva nelle ombre poco distanti da loro, ma l'oscurità era talmente densa da non consentire alcuna visibilità; Reyna si voltò per un attimo verso Zoe, la ragazza poteva leggere nel suo sguardo la sorpresa per quell'evento, poi Reyna tornò a fissare l'oscurità, andandogli incontro con la 357 magnum stretta saldamente in pugno
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La ragazza aveva cominciato a correre nella parte opposta al drone quando la voce proveniente dall'oscurità la paralizzò, il cuore perse un battito e dopo appena una frazione di secondo di stupore, d'istinto la sua mano si cinse intorno al calcio della sua pistola e sfilandola con rapidità dalla fondina dei pantaloni la puntò dinnanzi a lei...
La fitta ombra non gli permetteva di vedere niente, Reyna era anch'esso allarmato e tendendo minaccioso la sua arma avanzava in direzione della voce.. Zoe lo seguì coprendogli le spalle...
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