Custode di Gaeta
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| NOME DEL PERSONAGGIO | Eizon | | PROFESSIONE | Artista Marziale, Samurai | | SESSO | Uomo | | ETA' | 40 | | ALTEZZA | 180 cm | | PESO | ******* |
| ABILITA' FISICHE | -
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- | | ABILITA' ACCADEMICHE | -
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| EQUIPAGGIAMENTO | 1 Katana
1 Visore Notturno
Armatura protettiva
Zaino
Pistola
Moto |
| DESCRIZIONE FISICA | Inserire descrizione fisica |
| DESCRIZIONE PSICOLOGICA | Inserire descrizione psicologica |
| BACKGROUND | Nato libero, in un mondo libero, ma che già non lasciava speranze per il futuro.
Nonostante l’indole mite e la propensione allo studio, alla poesia, alla ricerca, istintivamente scelse di praticare l’arte della spada. Non per attaccare, ma per difendersi. Non per combattere, ma per onorare la pace.
Dopo la Terza guerra mondiale e la distruzione delle grandi città da parte del NWO, fu uno dei pochi sopravvissuti di Roma. Si trasferì in un rifugio di proprietà della sua famiglia da generazioni, nel borgo antico di Casperia, vicino Roma. Purtroppo, i tentacoli del NWO erano arrivati fin lì. Fu reclutato e costretto a lavorare in un ufficio ministeriale che controllava i pagamenti associati all’RFID. Aveva il compito di scovare i debitori e di recuperare i soldi dovuti.
Dopo alcuni anni, non riuscì più a svolgere quel lavoro, anzi, segretamente si serviva della tecnologia del NWO per scoprire i poveri lavoratori che non versavano i loro scarsi guadagni nei conti del NWO e li aiutava a salvarsi dalle persecuzioni, dalla prigione e in alcuni casi dalla morte. Spesso durante la note o in periodi di riposo e vacanza, grazie anche alle capacità sviluppate nell’uso della katana, scendeva in strada e, grazie alle informazioni importanti che il suo lavoro gli consentiva di avere, diventava un protettore oscuro dei poveri debitori ricercati dalle squadre Coins, addette al recupero del denaro mancante.
Un giorno, però, fece un passo falso, non attivò i soliti sistemi per lavorare in sicurezza mentre forniva aiuto ad una famiglia in difficoltà. Lasciò una traccia digitale e da quella piccola insignificante anomalia di sistema, i Verificatori interni risalirono alla sua postazione ed a quella povera famiglia. Non seppe più nulla di loro. Si salvò solo grazie ad un segnale convenzionato lasciato per lui dal figlio più piccolo degli Eizin, così si chiamavano quei malcapitati.
Quella sera stessa, senza tornare a casa, senza tornare a lavoro, senza tornare da se stesso, divenne definitivamente Eizon.
Andò da un medico che qualcuno gli aveva detto faceva lavori sporchi dietro pagamento di grandi somme di denaro.
Si fece estrarre il microchip dalla mano destra e divenne ricercato dai Purificatori, elitè investigativa che aveva il compito di ritrovare i rinnegati.
Era diventato un Ronin, un samurai senza padrone, ma in questo caso non si sentiva disprezzato ed in imbarazzo come avveniva nell’antico Giappone. In questo caso ne era orgoglioso.
Si diresse a Gaeta, dove gli avevano detto che sopravviveva una piccola sacca di resistenza.
Non era fisicamente appariscente, castano di capelli e di occhi, forte, resistente alla fatica, con tanta volontà e una cicatrice sulla mano destra. Di carattere mite, amante dell’armonia e della tranquillità. Nervoso quindi per il tipo di vita costretto a fare. Gastrite cronica da stress aveva detto il dottore all’ultima visita. |
Edited by Uatu The Watcher - 17/10/2016, 14:30
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