Cthulhu Gaeta 2020

Posts written by Reyna Alexander Mayer

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    Reyna si avvicinò lentamente alla cthulhu-mobile, -Si, credo che sia la soluzione migliore,
    e poi non posso lasciare Zoe da sola-
    , il centauro appoggio le mani sul tettuccio dell'auto si chinò leggermente per incrociare lo sguardo della ragazza dai capelli blu, -Vi raggiungo alla base,
    ho già un mezzo di trasporto-
    , e si diresse verso l'uscita, dove aveva nascosto la sua Harley Davidson FXR
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    Reyna si limitò ad osservare la scena a distanza, il cthulhu-buster nerd ed il dottore smemorato continuavano a non piacerli, non si fidava di entrambi, e quella notte tetra e caotica certamente non auitava a stringere nuove amicizie.-Potrei comunque andare con loro, in effetti di qualche cura ne ho proprio bisogno, e magari potrei scoprire qualcosa nella loro base, se lavoravano con il NWO qualcosa nei loro archivi potrei trovare-
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    Reyna poggiò una mano sulla spalla di Zoe, poco prima che si allontanava da lui per tornare nel cortile della vecchia vetreria, -La mia paura è solo quella di non vivere abbastanza per ritrovare la mia famiglia...-, Il centauro era visibilmente affranto, la speranza di trovare risposte nelle viscere dell'edificio in rovina erano forse l'unica motivazione che lo facevano andare avanti, ed ora che quella speranza era sprofondata nel sottosuolo, collassando in un cumulo di macerie, riportarono in Reyna l'angoscia e le paure di un tempo, niente aveva più importanza, a cominciare dalla morte dello Shoggoth
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    Reyna afferrò Zoe per un braccio e la riportò all'interno del passaggio, -Credo che non ci sia più niente per noi qui, troppe persone che abbiamo incontrato sulla nostra strada hanno alla fine creato complicazioni, il professore con la sua evocazione e l'esaltatissimo generale, per citarne alcuni, john ci ha lasciato le penne e noi per miracolo siamo ancora vivi, seguire questi acchiappa-mostri è una follia, non è la nostra battaglia, lasciamoli al loro destino, cosi come il dottore, che combatta con il suo stesso errore-, Reyna era deciso e sul suo volto si dipingeva una smorfia di dolore ed angoscia, -Se morirò qui, e contro una cosa del genere è molto probabile, non potrò più trovare quello che cerco, mi dispiace lasciare delle persone morire senza aiutarle, ma è quello che hanno voluto, ma io, noi, non abbiamo i mezzi per aiutarli e sconfiggere questo essere, è una creazione del nuovo ordine mondiale, che siano loro a neutralizzarlo... io devo restare vivo-
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    Reyna tornò improvvisamente alla realtà, non sapeva cosa effettivamente era accaduto in quei pochi attimi, forse lo stress, la stanchezza, le ferite non completamente rimarginate l'avevano mandato come in trance, le parole i suoni intorno a lui erano ovattati, lontani, incomprensibili. tornò in se, si guardò rapidamente in torno e vide la ragazza dai capelli blu attraversare un apertura che prima non aveva notato.. -Aspetta zoe... Vengo con te-
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    -Un vicolo cieco dannazione-, Reyna ricordava di essere passato da queste parti con il lucertolone mutante in passato, proprio per by-passare l'ingresso principale sorvegliato dai gendarmi, -probabilmente il crollo della vetreria ha chiuso il passaggio, non abbiamo alternative, dobbiamo tornare indietro-, poi voltandosi verso il dottore aggiunse, -a meno che il dottore qui, non ricordi qualcosa...-
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    La situazione all'interno del cortile stava arrivando ad una svolta decisiva, il professore aveva qualcosa in mente che poteva finalmente distruggere quell'enorme ammasso di carne putrescente, oppure ammazzarli tutti, tuttavia era il momento opportuno per Reyna di dileguarsi. Il dottore cosi come tutti gli acchiappamostri erano focalizzati su quel momento, le loro percezioni erano su quello che stava per succedere da li a poco. Il centauro di rivolse al dottore: -Sembra che la situazione a breve volgerà al termine, io vado a chiamare la ragazza dai capelli blu... tu resta nascosto, non fare azioni avventate...-, poi aggiunse mentre si allontanava nel passaggio, -...ah! e cerca di ricordare come possiamo entrare nel laboratorio-, poi Reyna scomparve nel passaggio per raggiungere Zoe
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    Reyna era ancora li, all'imboccatura del passaggio, il dottore gli stava farfugliando qualcosa, ma l'attenzione del centauro era focalizzata sull'enorme mostro protoplasmatico. -Sembra come se i nostri colpi non gli facessero alcunché, al contrario, come se il C4, le pallottole e i raggi protonici lo nutrissero, lo alimentano, sembra cibarsi del male-, Reyna ne era quasi convinto l'essere aveva aumentato la sua massa dopo ogni colpo subito, non ne era convinto, ma forse l'acchiappamostri ne sapeva di più. -EGON... QUESTO BASTARDO SEMBRA AUMENTARE DI MASSA AD OGNI COLPO SUBITO... E' UNA MIA SENSAZIONE, MA SE E' COSI E CONTINUIAMO, DIO SOLO SA COSA DIVENTA-
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    Reyna imboccò l'ingresso del corridoio laterale, la fatica, le ferite e la paura resero quell'impresa ancora più epica; si sporse leggermente per osservare quello che stava accadendo nel cortile, e aveva come la sensazione che quella creature si cibava di distruzione, non riusciva a capire se la detonazione l'aveva danneggiato o l'aveva in qualche modo nutrito. L'ansia e la paura presero il sopravvento e lo lasciarono in balia di quel tremendo spettacolo
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    Il colpo fu devastante, Reyna si senti sbalzato all'indietro tra macerie, polvere e la carcassa della cthulhumobile; il volo durò un attimo infinito ed il centauro rovinò urtando con il gomito destro su una delle tante macerie che ricoprivano il piazzale esterno della vecchia vetreria; il dolore era fortissimo accompagnato da un formicolio che non gli permetteva alcun movimento; tra grida, polvere e macerie si guardò intorno alla ricerca di quello che stava accadendo, il fucile protonico era sulla sua sinistra, non molto lontano, mentre alla sua destra riuscì a scorgere Zoe che si allontanava zoppicando; -Forse è arrivato il momento di usarla...-, Reyna estrasse la carica di C4 che aveva con se, la lanciò verso il mostro, -Fortuna che sono mancino, questo dovrebbe almeno rallentarlo...-, poi incominciò a correre verso Zoe
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    Forse era giunto il momento che quella lunga notte arrivava a concludersi, questo era il pensiero di Reyna mentre quell'essere protoplasmatico lentamente usciva dalle viscere della vecchia vetreria, Il centauro era ancora accovacciato dietro la cthulhumobile, e stringeva in pugno lo strano armamento di Egon, era giunto il momento di morire, di terminare questa lunga notte e magari riabbracciare i propri cari nell'aldilà, la morte dunque sarebbe stata rapida ed indolore, ormai che senso aveva continuare a sopravvivere in un mondo come questo, un mondo che noi stessi stiamo distruggendo, alterando, mutando, un mondo dove persone come il dottore li giù, presi da megalomania, egocentrismo, sadismo, si divertono a sperimentare le loro folli idee sui propri simili, senza un briciolo di umanità, perchè è proprio l'umanità che non esiste più, ma non fisicamente, quella ancora per poco esisterà, ma quella dentro di noi, il nostro essere, quell'umanità che ci rende vivi, liberi, quell'umanità pura che sia ha da bambini e che questo fottuto mondo muta.
    Reyna era avvolto nei suoi pensieri, tutto intorno a lui sembrava rallentato, come in una scena di Matrix, Zoe, Egon, il dottore, tutto quello che aveva intorno; la ragazza dai capelli blu era viva, libera, Reyna la osservò per un attimo infinito, a tratti riusciva forse a vedere quello che c'era dentro quella corazza che la donna si era costruita... il centauro si appoggiò sul cofano della cthulhumobile con il fucile protonico e fece fuoco... c'è umanità
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    La terra tremò di nuovo, questa volta la scossa non era solo violenta, ma anche molto in superficie, frammenti del vecchio edificio continuavano ad affondare sempre più lentamente verso gli abissi della vetreria, mentre qualcosa stava fuoriuscendo minacciosa e terribile tra la polvere delle macerie e la fredda aria gelida di quella notte senza fine; Una figura indescrivibile lasciò Reyna interdetto per alcuni attimi, quasi era affascinato dalla sovrannaturale forza e dall'aliena forma, forse era quasi arrivato a toccare la follia con un dito, quel dito che ancora era appoggiato al grilletto della Revolver calibro 45 e che in quel momento, forse per la prima volta nella sua vita tremava.
    Il centauro si chinò dietro la Cthulhumobile con le spalle sulla portiera, il cuore gli batteva forte in petto ed il respiro era sempre più affannato, si sentiva quasi soffocare; Poi vide Zoe, era di fronte a lui, era come paralizzata; quella creatura aveva scombussolato anche lei, -Zoe... ZOE...-,disse, la ragazza era come diventata sorda, -ZOEEEEE..., Reyna gridò con tutta la voce che aveva in corpo, poi allungò la mano e afferrò la ragazza per la cintura cercando di tirarla verso di lui, dietro la Cthulhumobile
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    Il pollice della mano destra del centauro accompagnò lentamente il cane della revolver in avanti; Reyna non credeva ad una parola di quelle dette dai due, e sicuramente anche Zoe, ma se effettivamente avevano ancora una mezza idea, sempre se era possibile, di entrare nel sottosuolo della vecchia vetreria, gli ultimi arrivati magari potevano essere d'aiuto.
    -Bene... diciamo che vogliamo entrare i questo famigerato laboratorio e tu ci fai da apripista...-, disse Reyna facendo un cenno con la testa al dottore, poi guardando anche l'acchiappamostri aggiunse, -Come raggiungiamo un posto a circa 15, 20 metri nel sottosuolo, con sopra almeno 10.000 tonnellate di macerie, e per giunta con scosse sismiche di scala 4 o 5 credo, con un intervallo di tempo tra loro di 10 minuti?
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    La furia del centauro era inscalfibile, le parole dell'acchiappa-mostri prima e quelle del dottore dopo non intaccavano minimamente il suo stato d'animo, come se Reyna aveva una Riduzione al Danno contro le cazzate, per lui quelle erano solo cazzate, ma la voce in lontananza di Zoe riuscì a creare una piccola breccia nello stato emotivo di Reyna; il centauro fece un passo indietro, restò impassibile alla vista della ragazza, anche se in cuor suo era felice di averla ritrovata; approfittò della situazione ed estrasse la pistola puntandola sul dottore, per lui le parole dell'impostore erano semplicemente raggiri per guadagnare tempo o per tenersi invita quanto bastava per fuggire alla prima occasione; secondo il centauro il dottore sapeva che fin quando conservava il suo segreto sarebbe rimasto in vita, per questo non parlava, in quel momento lui era l'incudine e doveva solo resistere; mentre l'acchiappa-mostri sapeva, Reyna ne era convinto, o meglio nascondeva qualcosa, quello che facevano in questo laboratorio, e non si sarebbe neanche meravigliato se Egon magari aveva anche collaborato o insabbiato qualche esperimento mal riuscito; la revolver calibro 45 era stretta saldamente nel pugno fermo e deciso del centauro, -Ora fate i bravi e raccontateci tutto quello che sapete su questo posto... comincia tu...-, disse Reyna facendo un cenno all'acchiappa-mostri, -...magari a questo fottuto bugiardo gli torna in mente qualcosa, ma attenzione..., la revolver era puntata verso il dottore e pronta a fare fuoco, -...alla prima incongruenza potete dire addio alle vostre vite-
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    -CHIUDI QUELLA FOTTUTA BOCCA TU...,il centauro era visibilmente alterato e ne aveva anche per l'acchiappamostri, -Dio solo sa quante persone sono morte, o chissà cosa sono diventate per colpa di questo bastardo e degli altri fottuti scienziati che erano in questo posto...-, Reyna stava in quel momento sfogando tutto lo stress, la rabbia, il dolore accumulato in quella notte senza stelle e senza fine, era riuscito fino a quel momento ad assopire il suo stato d'animo, a conservare anche un briciolo di razionalità ma alla vista del dottore, del suo silenzio e quelle mani portate da lui in volto, forse non per proteggersi, ma semplicemente perché aveva forse capito cosa aveva fatto, degli orrori che aveva commesso e avevano lacerato la sua mente non più umana; tutto questo fece scattare una mola nella testa di Reyna ormai troppo carica; il centauro spinse leggermente il dottore inerme che interruppe la sua corsa sul fianco della Cadillac Ambulance che era qualche centrimetro dietro di loro, con una mano lasciò la presa dell'impostore cercando qualcosa all'interno della giacca, mentre l'altra mano con il camice ancora in pugno, ed aiutandosi con l'avambraccio spingeva il dottore verso il fianco della Cthulhumobile, -TOGLITI QUELLE FOTTUTE MANI DAL VISO E GUARDA...- pochi attimi e la mano libera riemerse dall'interno della giacca di pelle con una fotografia, -HAI MAI VISTO QUESTE PERSONE?... PARLA MALEDIZIONE... LE HAI MAI VISTE?... PARLA O GIURO CHE TI AMMAZZO ORA...-
168 replies since 19/12/2012
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