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Harlan Draka.
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Harlan non si volto' verso i due, ormai, antagonisti.. un attimo prima discutevano con lui.. adesso sembravano ammattiti. Il vampiro sapeva bene che piu' della morte fisica bisognava aver paura della morte dei propri sentimenti, della propria dignita', della non vita, della consunzione del cervello.... ecco della non vita bisogna tremare... la morte è rimedio a tanti mali.. a tutti i mali.... si rivolse al giovane avventuriero e disse..Abbassa il giocatollo.. cio' che dice il professore è vero con ogni probabilità.. ci sono poteri che noi esseri inferiori neppure comprendiamo.. io ne sono un esempio.. se hai ascoltato la mia storia, che non ripetero', ti renderai conto che cio' che il tuo compagno ti ha detto è frutto di verità.. il tuo amico mi ha visto con un potente libro magico che volevo difendere fino alla morte... e il potente carisma dell'elegante signora ha fatto di me cio' che voleva.. fino a punirmi per la mia resistenza... sentivo il suo pensiero senza udire.. capivo tutto, senza comprendere... adesso riponi le armi e fidati di cio' che dice.. possiamo andare insieme.. se proveremo a fidarci.. non ascoltero' altri ma, se, pero'.. decidete.. dopodiche mi voltero' ed entrero' nella vetreria...... il vampiro rimase di spalle a visiera abbassata e fucile in FIANC'ARM.. pronto a muovere i propri passi... 
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Duff resto' fermo e incredulo difronte a Reyna - Io saro' pazzo ma tu sei tremendamente stupido...Mi avete abbandonato nudo, disarmato e morente, per quale motivo dovrei aiutarti eppure sono qui come se nulla fosse successo...ma se vuoi spara, facciamola finita, la morte per me e' un favore, ma sei disposto a uccidere l'unico che forse puo' aiutarti a trovare la tua famiglia - . -
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"Sei qui semplicemente perchè hai bisogno di me, o perchè vuoi farti perdonare le tue ultime stronzate, oppure tutte e due le cose...; Reyna abbasso il fucile a pompa, "...Ma voglio comunque starti a sentire, magari hai ragione prof, magari puoi aiutarmi veramente a trovare la mia famiglia, ma metti in pericolo la mia vita o quella della ragazza e sarà l'ultima cosa che farai" . -
Harlan Draka. .
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Harlan non ascolto' oltre.. Hanno deciso di starsi a sentire... good.. berretto calato sugli occhi, fucile a pompa in mano e pensieri bui in testa.. si rigiro' e si accinse a varcare la porta della vetreria... . -
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- Sono qui perche' e' qui che devo essere...non mi serve il tuo perdono se non fosse stato per Akira non vi avrei cercato...ora sta a te a decidere se credermi o no...a me poco importa - Poi Duff si giro' intorno alla ricerca della ragazza dai capelli color cobalto - Dov'e' Zoe? Akira ha bisogno anche di lei - Il professore noto' che il non-morto si diresse verso la vetreria - Tu! Se vuoi dimostrare le tue intenzioni e che le belle parole spese poco fa sono vere, dacci una mano...ma stai attento, fai un passo falso e la mano la perdi. - . -
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Un rumore di un'automobile in avvicinamento, forse una camionetta, un rombo glissante verso l'acuto e in crescendo. Sembrava molto veloce; I tre figuri si guardarono per un attimo negli occhi, complici nell'emozione della paura; Chi smise di fumare una pipa, chi di cercare di raggiungere donzelle dai capelli viola per rattare e trovare nuovi stimoli erotici per i rituali ononisti serali nel bagno con l'ipad, chi di delirare schizoide grasse e patetiche paranoie, mentre le loro chiappe si stringevano simultaneamente fino a non permettere neanche a uno spillo di poter attraversare tale maleodorante passaggio in precendenza percorso per alcuni di loro da enormi dildo fumanti... potevano essere i gendarmi, qualche strana creatura lovecraftiana, o qualche vampiro sucapalle, dovevano fare in fretta qualcosa, li erano troppo in vista...
Ordine :
Duff
Harlan
Reyna. -
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Il professore al rombo del motore in avvicinamenti incominciò ad avere delle palpitazioni e rivolgendosi nervosamente Reyna disse - Senti...di te non me frega un cazzo, in questo notte di merda ho ucciso, visto morire persone e viste altre tornare in vita - a queste parole Duff si voltò verso il non-morto vegano - Alberi satanici, vampiri e visioni allucinanti e te lo dico dal cuore che non me importa un cazzo di tutti tuoi problemi...quindi finiscila di fare la fighetta isterica e sali in macchina - il professore si voltava continuamente e nervosamente in direzione dell'auto in avvicinamento - Akira è l'unico che può aiutarmi e tu servi a lui ed io ho scoperto che forse posso aiutarti...quindi smettila di tenere il broncio e andiamo da lui...poi tornerò a prendere Zoe - Duff non interessava affatto del destino del prete/vampiro/trasfmormista/difensore centrale.
Edited by Duff Puck - 12/7/2014, 11:27. -
Harlan Draka. .
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Il Vampiro ascoltava divertito l'autobotte di sangue che aveva alle spalle.. a differenza degli altri due non poteva avere paura. Era già andato oltre la morte. magari questi buffoni potessero ammazzarmi.. ma non aveva la minima intenzione di aspettare oltre...AKIRA..... era il nome del contatto che nell'altra vita gli aveva dato il suo mentore... decise che ormai non aveva piu' importanza.. per ora.. percio' con uno scatto fulmineo si lascio' il mondo alle spalle per entrare nella vecchia e fatiscente struttura... (off... smettetela di scrivere puttanate...e pensate a giocare) . -
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"OK prof, ma stai attento a quello che fai", Reyna lasciò scivolare il fucile a pompa nella fondina in cuoio dietro la schiena e si diresse velocemente verso la moto; "fammi strada" dissè il centauro al professore . -
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la luce dei fari della camionetta fece capolino dall'oscurità di via Giuseppe Mazzini, noto patriota del secolo precedente, politico, filosofo, giornalista italiano, spia inglese e massone di alto grado; uno di quelli che avevano gettato le basi per la creazione del Nuovo Ordine Mondiale, fatto passare per un eroe da chi aveva vinto e scritto la storia delle tante e ingiuste guerre di conquista necessarie a questo processo a step; ruberie e genocidi occultati e/o dimenticati volutamente per costruire l'orrore sociale in cui a stento sopravviveva la maggior parte delle persone del pianeta; pochi attimi, ci fu una frenata e la camionetta inchiodò davanti ai due ritrovati compagni di avventura; Reyna era appena salito sulla sua moto, mentre il professore si stava avviando verso il maggiolone bianco parcheggiato li vicino; scesero immediatamente 4 gendarmi, (con i pennacchi cit.), i fucili automatici in mano, e intimarono subitaneamente :
"ehi! voi due! che ci fate qui? alzate le mani immediatamente!"
Ordine :
Duff
Reyna. -
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Duff vedendo i gendarmi si sentii più irritato che impaurito, era stanco di sentirsi puntare un arma contro ed ora erano addirittura quattro " Sono stanco di tutti questi Clint Eastwood da strapazzo che si arrogano il diritto di fare i padroni del mondo in virtù di una pistola e di qualche proiettile " il professore alzò le mani e in un breve lasso di tempo prese una decisione...aveva deciso di accettare un parte di se che stava combattendo, qualcosa che cercava di rinnegare...qualcosa di spaventoso.
Duff si voltò sorridendo verso Reyna - Non so cosa succederà, sarà meglio che t'inventi qualcosa...io sarò occupato e non ci sarò per un pò- il professore alzò le mani e chiuse gli occhi.
" Ci siete...ci siete...non ditemi che sono rimasto da solo?
Non sei rimasto mai da solo
Siamo stati sempre con te cazzone
Ci fa piacere che stai aiutando Augustus
Dobbiamo farlo iniseme...solo così funzionerà
Sei sicuro? Hai visto cosa è successo al mausoleo
Pensi che questa volta sia diverso?
Figliolo non è prudente
E' vero noi non possiamo...ma LEGIONE può!!!"
Silenzio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio... vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...Freddo...Luce...Casa.
Deserti tra deserti...giacchio...zolfo...acqua...cielo...io...nessuno...difronte a Duff un insieme di niente fatto di sabbia e cenere si stendono davanti a lui come un tappeto di desolazione.
Lungo il sentiero decine di figure umanoidi fatte di sale accompagnavano il suo percorso verso la sua terrificante destinazione.
Il cielo era ghiaccio ardente che sputava fulmini di fiamme e sangue sul suo orizzonte, eppure non un suono, ne una brezza, ne caldo, ne freddo percepiva, più andava avanti il nulla gli penetrava l'anima.
Il questo luogo senza tempo il professore vagava con lo sguardo fisso verso qualcosa che ancora non c'è...poi d'improvviso rovi d'acciaio incominciarono ad avvilupparsi sulle sue gambe fin su alla schiena fino ad arrivare al collo...queste non volevano fermarlo ma solo causargli dolore...più si avvicinava e più dolore avrebbe provato.
Ma poi eccolo lì...la meta era finalmente visibile.
Edited by Duff Puck - 16/7/2014, 17:30. -
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Reyna sollevò lentamente le mani all'altezza della nuca, proprio vicino all'impugnatura del fucile a pompa nascosto dietro la schiena; "ci risiamo... non c'è 5 senza 6 oppure non che 6 senza 7", pensò ironicamente, ormai aveva perso il conto delle colte in cui il professore l'aveva messo nei guai.
"Calma, Calma... al professore gli si è fermata la macchina, forse un problema alle candele, ma scusate, non l'avete riconosciuto? il grande professore Duff Puckerman, brillantissimo fisico sperimentale e dirigente del laboratorio mutante della vecchia vetreria proprio qui dietro". -
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Qualcosa nella mente ottenebrata di Duff iniziò a prendere forma, una forma atavica e sconosciuta, aliena ma al contempo familiare; il Mausoleo, flash, ricordi non lontani nel non tempo di quella notte maledetta; il professore era perso in questa ombra senza confini fisici, temporali, morali; nel suo corpo immobilizzato dallo stato di trance indotto dall'incantamento emozioni confuse e diverse si alternavano come onde di un mare nero e tenebroso; I gendarmi sentirono le parole di Reyna, poi guardarono il corpo fermo del professore, i suoi occhi all'indietro bianchi, le sue labbra a farfugliare parole senza senso...
"Che cosa fa!? che cazzo sta succedendo qui?!"
il fucile automatico tremava nelle mani del giovane e nervoso gendarme...
Ordine :
Duff
Reyna. -
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Silenzio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio... vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...Freddo...Luce...viaggio.
La strada era breve ma l'aria intorno a Duff era rovente, talmente calda da tramutare la sabbia che lo circondava in vetro...quello vetro si frantumava ad ogni suo passo, più piccoli diventavano quei frammenti e più in profondità si conficcavano sulle piante dei suoi piedi nudi...ma ciò non recava dolore, ma sollievo perchè sentiva qualcosa e che in fondo non era del tutto smarrito in questo viaggio di disperazione, e questa sofferenza serviva come ancora per non lasciarsi andare.
L'albera era finalmente davanti a lui, con i suoi rami danzanti e quelle foglie brillanti come smeraldi con quei riflessi scarlatti come un tramonto di sangue - Porgimi il tuo frutto...ho viaggiato tanto per averlo...non me ne andrò senza di esso - l'albero a quelle parole smise il suo ipnotico balletto e porse una serie di frutti meravigliosi di ogni colore e forma, il suo guardarli dava al professore un senso di freschezza e pienezza che non aveva mai provato prima di allora - Scegli....scegli - sibilò l'albero - scegli se sopravvivere o perire -
Il professore osservò i frutti finchè il suo sguardo non si posò su frutto marcio, nero, in decomposizione...lo afferrò ed esso a putrefarsi nella sua mano sgorgando copiosamente sangue scuro come vino lungo il suo braccio...Duff osservò per un ultima volta l'albero e poi addentò qual putrido frutto e con la bocca che grondava sangua disse - Manda tuo figlio da me -
Silenzio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio... vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...silezio...vuoto...Freddo...Luce...Gendarmi.
Di fronte a Duff ora vie era la notte pontina nel parcheggio vicino il bar della stazione un gendarme impaurito tremava puntandogli un fucile contro.. -
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(OFF : il professore cade per terra e vomita) .
Bar della Stazione |
